La castità
La castità o l’atto di astinenza da ogni atto generatore materiale è il fondamento di una gran parte della magia operatoria tanto materiale (magia di natura) quanto celestiale (magia bianca o di purità).Chi è che sente la tendenza al possesso?
E’ tutta la parte inferiore dell’essere umanizzato, cioè la parte più umana, più terrena dei quattro elementi che lo costituiscono in sintesi assoluta.
Il sentimento di possesso di una donna prende tutto l’essere apparente e l’anima materiale sua.
In esso sono estranei i costituenti intimi dell’uomo visibile, cioè lo spirito occulto perpetuo e l’intelligenza divina, strato più alto e più nascosto della sua personalità sintetica che è formata:
1) da un’intelligenza, molecola dell’Intelligenza universale, di cui è rappresentante nell’uomo. Questa intelligenza è il principio divino più alto di cui è costituito l’uomo. E’ il suo principio o elemento igneo più occulto (SOLE);
2) da uno spirito determinante la missione o meglio, l’idea concreta delle incarnazioni (MERCURIO);
3) da un’anima materiale, corpo sidereo modificabile in ogni vita umana, di cui conserva i ricordi sotto forma sintetica, istintiva (LUNA);
4) dal corpo fisico e dalle sue sensazioni accessorie (SATURNO).
Nell’amore umanizzato, tutto ciò che è senso e ragione umana è preso in un grado di febbre intensa.
L’uomo è più o meno sensibile alle impressioni dei sensi esteriori, cioè è più o meno sveglio, secondo la sua costituzione e, in uno stesso giorno, a seconda delle sue diverse condizioni di coscienza fisica. Il desiderio voluttuoso, al semplice stato di concupiscenza, rompe la normalità pura della sua coscienza umana, la distrae, l’assopisce o l’addormenta secondo il suo stato di intensità.
L’uomo, nel periodo di un’ora, può essere diverso a seconda che pensi o meno a cose che solleticano i suoi sensi genetici.
In stato di concupiscenza, tutte le sue facoltà sensorie sono assorbite in uno sforzo di concentrazione che dal cervello si riverbera nella zona genitale.
L’uomo nell’atto di concupiscenza di amore è cosa molto differente all’uomo non soggetto a tale sofferenza (pathos) dei sensi irritati, che lo mette in perfetto ludibrio di tutte le esterne influenze, mentre nel suo stato di castità egli si redime da ogni influenza esteriore non sentita e non voluta; in altri termini egli diventa assoluto padrone della sua volontà pura e purificata.
Lo stato normale dell’uomo è il più casto, perché nella sola castità egli acquista il dominio assoluto del suo essere materiale e la sua anima animale si invigorisce contro ogni assalto di influenze malefiche estranee.
La sua normalità è nello stato che più lo assimila al suo stato anteriore alla nascita, cioè quando egli si trovava già purificato dalle impressioni sensorie precedenti all’esistenza attuale. I fanciulli e le bambine sono più simili allo stato di natura angelica che non gli adulti.
Essendo il corpo mercuriale umano un fissatore delle immagini del cervello e un modellatore in ogni molecola vitale dell’idea concepita, la castità porta all’assenza assoluta di forme e avvicina allo spirito puro.
Concludendo: la preghiera, la castità, i digiuni di cui abbiamo parlato, sfrondandoli di ogni idea mistica, contribuiscono ad affrancare gradualmente il corpo lunare dalle impressioni sensorie provenienti dal corpo saturniano. E ciò non perché le impressioni sensorie non vengano dal lunare più registrate in arrivo, ma per il fatto che alla ricezione di esse più non risponde una turbante risonanza affettiva o emotiva.
Con la conquista di tale stato di libertà, il nostro corpo lunare purificato (la Maria dei Cattolici) non sarà più l’eterno campo di battaglia fra azioni e reazioni, e diverrà solo allora possibile cominciare a intendere la «voce interiore» che parla oggi inascoltata in ognuno di noi.
Hahajah