TITOLO
PER UNA NUOVA COSCIENZA ED UN NUOVO PENSIERO
“La Scuola Nuovissima darà carattere al pensiero dell'interpretazione Pitagorica italica nel magismo e di là e di sopra al magismo, sormontando la particolarità dei rituali alla im¬mortalità luminosa dello spirito intelligente della materia, dal simbolo della sfinge umana o umanizzata, al raggiungimento divino di un atomo materia e pensiero.”
J. M. KREMM ERZ
La maggior parte delle persone del nostro tempo percepisce i fenomeni della natura e tende a spiegarli considerando esclusivamente le tre dimensioni fisiche dello spazio e la dimensione unidirezionale del tempo, ritenendo irrazionale e fantasiosa qualunque tesi che voglia inserire anche altri livelli dimensionali non percepibili dai cinque sensi.
Anche la capacità del pensiero si adegua a questo modo di percepire la realtà, limitandosi a quanto viene trasmesso dai cinque sensi.
È pur vero che gli studi psicologici parlano di zone dell’inconscio, ma generalmente si limitano a considerare possibili stati di coscienza al di sotto di quelli normalmente vissuti (sonno, sogno, veglia), tralasciando invece stati di coscienza che potrebbero indicare livelli più alti di consapevolezza.
I mistici, dal canto loro, credono in un “aldilà” , per fede cieca, basata sull’autorità di capiscuola o di capi religiosi e non cercano alcuna spiegazione, che coinvolga un pensiero razionale.
Ma fortunatamente le teorie scientifiche più avanzate dei nostri tempi stanno indicando alcune possibilità, che si pongono oltre i limiti della normale “coscienza spazio temporale.“
Oggi, infatti, anche nel mondo scientifico sono stati introdotti sia il concetto di “livelli dimensionali” non percepibili con i cinque sensi, ma comunque agenti nella realtà fisica, sia il concetto di “livelli di coscienza”, che indicano stati di consapevolezza diversi da quelli abituali.
Si comincia a far strada la possibilità di una Scienza Integrale, che integra il “percepibile” con il “non percepibile dai sensi”, avvicinandosi al concetto, ben espresso dal Kremmerz, di “atomo materia-pensiero”.
Poniamoci una domanda, che è anche un obiettivo: il pensiero umano, in condizioni di piena consapevolezza, può estendersi e rafforzarsi fino a raggiungere stati di coscienza, che gli permettano di cogliere livelli dimensionali “non fisicamente percepibili”?
Se questo fosse possibile, si potrebbero superare tutti i misticismi e le dipendenze da dogmi, maestri e capi religiosi, perché ogni uomo potrebbe sperimentare consapevolmente stati d’essere del pensiero, che oltrepassano il semplice pensiero legato ai cinque sensi e alle risonanze da essi provocate.
Molte persone, soffocate da una sempre maggior tecnologia, cominciano a sentire, anche se in modo non completamente chiaro, la necessità di “passare la soglia”. È proprio il panorama della realtà attuale , che spinge alla ricerca di una visione più ampia della realtà.
Nonostante i progressi della tecnologia, ci si accorge infatti che sta diventando sempre più difficile gestire i diversi “stati di crisi”, che ci si presentano nella realtà quotidiana a livello personale, locale e globale.
C’è bisogno di un nuovo pensiero.
Einstein sosteneva che un problema non può essere risolto con lo stesso tipo di pensiero che l’ha creato.
Riusciremo a comprendere e provare in noi stessi che il fenomeno del pensiero nell’essere umano non è una secrezione del cervello fisico, ma che scaturisce da Idee Sovrasensibili, che decadono una volta captate dal sistema nervoso, diventando – come dice Giordano Bruno – “Ombre delle Idee”?
Riusciremo ad acquisire la capacità di “contemplare le Idee”, oltre le forme morte ed i pallidi riflessi, con uno stato dell’Intelligenza (ermetica, mercuriale), che riesca a cogliere, in lampi di intuizione, la “luce” di un piano “libero dai sensi”, che si pone oltre una razionalità mossa da stimoli spazio temporali?
Questa dovrebbe essere la sfida di questa epoca: realizzare quell’integrazione, auspicata dal Kremmerz nel concetto di “atomo materia pensiero”, riuscendo così ad integrare un “mondo esteriore fisico” ed un “mondo del pensiero”, cogliendo le dimensioni più alte e creative della realtà.
Basandoci su quanto la Tradizione ci ha tramandato, cogliendo anche le stimolanti intuizioni derivanti dalla Scienza attuale, si potrà avviare una seria ricerca - al di là di ogni misticismo, di ogni settarismo e di ogni falsa credenza - sul rapporto che esiste tra la natura e il pensiero, e sulla possibilità che il pensiero stesso possa penetrare la natura, arrivando a comprenderne l’intima struttura e la profonda capacità creativa.
Il pensiero, divenendo libero dai sensi e vivente, si trasformerebbe in un “potere di visione oltre il sensibile”, evitando però di cadere in stati mistici, oscuri e incoscienti, ma piuttosto raggiungendo una trasparenza e una lucidità, analoghe a quelle che si ritrovano nella chiarezza matematica.
Quindi una modalità di “pensare e vedere”, che va oltre i formalismi tradizionali, mistici e religiosi, che il più delle volte si trasformano in motivi di scontro o in dogmi convenzionali, ormai morti e privi di senso.
Obiettivo dell’uomo di oggi dovrebbe essere l’intensificazione del pensiero, fino alla percezione di livelli più ampi della realtà, in modo cosciente e creativo.
Questo non deve significare aspettarsi fenomeni miracolosi o sovrannaturali, ma deve invece significare la capacità del pensiero di attivarsi anche a livelli di coscienza oltre a quelli che normalmente gli sono assegnati.
Perché questo avvenga è necessario un lavoro su di sé e sul pensiero, secondo metodi che la Tradizione, in piena concordanza con le intuizioni della Scienza attuale, ha da sempre indicato.
Operando con rigore e seguendo le indicazioni della Tradizione, libere da misticismi e settarismi, si giunge alla scoperta che il pensiero può esistere al di fuori della dimensione sensibile, e anzi che trae addirittura origine da questa dimensione non sensibile, decadendo poi in quella sensibile, perdendo così la propria capacità di visione vitale e creativa.
Risulta difficile descrivere con parole questa possibilità del pensiero umano, descrivere l’esperienza intuitiva e di piena coscienza che si può raggiungere nella comprensione della realtà.
Si rischia di cadere da un lato in terminologie mistiche e sentimentali, che allontanano dalla chiara e lucida visione del reale e dal lato opposto in descrizioni razionali, espresse in termini aridi, intrisi di razionalità e di intellettualismo, privi di vita e calore interiori.
La Tradizione, come Scienza Integrale o Scienza dell’Uomo, si deve limitare a indicare i metodi per attivare queste possibilità.
Va abbandonata ogni forma di suggestione o di dipendenza mistica: il ricercatore deve sviluppare un lucido pensiero, capace di realizzare una reale trasformazione e una capacità di trascendere le vincolanti dimensioni spazio temporali.
Soltanto così l’essere umano potrà veramente essere libero, non venendo né schiacciato dal determinismo implacabile delle leggi fisiche, né disperdendosi in spiritualità prive di fondamento reale.
La Scienza Integrale, consentendo lo sviluppo di una più ampia e soprattutto libera coscienza, permetterà di sconfiggere le armi psicologiche e le manipolazioni sottili, che vengono usate per plasmare le opinioni comuni da coloro che a vari livelli detengono i diversi poteri.
Il rischio grave è che ci si addormenti sempre più, non riuscendo più a distinguere menzogne e contraffazioni e non si riesca più a reagire alle continue degradazioni del pensiero, perché ormai anestetizzati.
Il compito è arduo, ma necessario.
Qualcuno un tempo disse: non si è mai all’altezza del proprio compito, ci si innalza assieme a esso.
FDA
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