Possibilità quantistiche
Il tempo non è affatto ciò che sembra.
Non scorre in una sola direzione
e il futuro esiste contemporaneamente
al passato.
Albert Einstein
I possibili scenari del futuro, secondo la teoria quantistica ed anche la Scienza Tradizionale, non rappresentano dei risultati predeterminati ed effettivi, quanto piuttosto “onde di possibilità”, contemporaneamente presenti in una “nube” subquantistica.
Scrive Paul Davies – “Universi possibili” – Ed. Mondadori – p. 13: “Le ricerche in fisica quantistica presentano la realtà, per quel che il termine può significare, non come una proprietà intrinseca del mondo esterno, ma come intimamente collegata alla percezione che ne abbiamo – alla nostra presenza in quanto osservatori coscienti. […] Alcuni eminenti scienziati si sono spinti fino a dichiarare che la teoria quantistica ha risolto l’enigma del rapporto tra mente e mondo materiale, asserendo che l’ingresso dell’informazione nella coscienza dell’osservatore è il passo fondamentale per il costituirsi della realtà. Un’idea che, portata alle estreme conseguenza, implicherebbe che l’universo acquisisca un’esistenza concreta soltanto in conseguenza dell’essere percepito – che esso sia creato dai suoi stessi abitanti!
Si accettino o no queste idee paradossali, sta di fatto che la maggior parte dei fisici sembra d’accordo sul punto che, almeno a livello atomico, la materia rimane in uno stato irreale di esistenza latente finché non venga assoggettata effettivamente a una misurazione od osservazione. […È una] curiosa condizione di limbo, in cui gli atomi sono in bilico tra più universi, quasi fossero indecisi sul da farsi; ci domanderemo anche se la condizione di limbo riguardi solo il dominio subatomico o se riesca a far irruzione nel nostro laboratorio e compenetri l’intero universo.”
È l’operatore/osservatore che fa decadere – collassare – nella realtà un risultato piuttosto che un altro. Gli scenari futuri sono “onde di possibilità” e quindi un individuo cosciente potrebbe, nel presente, modificare l’evento futuro, facendo precipitare dalla “nube di possibilità” un evento che diventerà reale. È quindi possibile che degli eventi che si stanno svolgendo in una direzione presente, con una “nube futura” di possibilità, possano spostarsi su una corsia diversa, che porta ad un risultato diverso da quello che si presupponeva.
Quindi la fisica quantistica prevede che esista una specie di miscela embrionale di fisico e non fisico, dalla quale la coscienza umana può far precipitare uno dei tanti esiti, in essa contenuti; ciò avviene generalmente in modo non cosciente, ma potrebbe avvenire in modo cosciente.
La chiave sta nel comprendere quando e come si presentano le possibilità di cambiamento.
Nella fisica si parla di finestre decisionali, punti di opportunità, di scelta, momenti in cui sono presenti condizioni tali da creare una varco tra gli avvenimenti che stanno avvenendo, varco in cui se un individuo è cosciente può immettere una volontà decisionale, che porta a condensare dalla “nube quantistica” un evento piuttosto che un altro.
Gli Esseni affermavano che tra l’inspirazione e l’espirazione sono celati tutti i misteri.
La possibilità si presenta in spazi intermedi, in momenti singoli di presente, in cui si desta la coscienza e può essere immessa la volontà, che viene da alcuni anche definita come intento.
In tali momenti, che devono essere sentiti e colti, il pensiero si deve creare un’immagine di ciò che deve essere estratto e fatto precipitare dalla “nube” di possibilità. Ma a questa immaginazione deve essere infusa la vita: sono le emozioni che fanno precipitare, anche inconsciamente, un’immaginazione dalla sfera della possibilità alla sfera della realtà: i fisici direbbero che fanno “collassare” l’onda.
Normalmente è attraverso un fuoco d’amore o attraverso sentimenti di paura, che immettiamo vita nella nostra immaginazione e facciamo precipitare una o un’altra realtà. Può anche essere uno stato emozionale in cui si sente in sé la certezza del risultato: stato emotivo di decisone ferma, netta, chiara, come in un momento in cui si procede nell’affrontare con decisione e coraggio una prova difficile.
Quanto più temiamo una situazione e ci facciamo condizionare dalla paura dell’evento futuro negativo, tanto più stiamo immaginando tale evento negativo e lo stiamo nutrendo con forza emotiva di paura: di fatto stiamo portando tutta la nostra immaginazione, intento ed energia verso l’evento che vorremmo evitare. In realtà attraverso il non volere tale evento, stiamo ponendo inconsciamente tutte le condizioni che permetteranno a tale evento, che al momento è presente solo come una delle diverse possibilità quantistiche, di precipitare nella realtà.
La preghiera, come atto concreto di fluidificazione della volontà/intento, associata ad uno stato di amore/immedesimazione con la cosa voluta, può realizzare l’apparente miracolo di fare avvenire quanto voluto. Ma ci deve essere uno stato energetico di forza emotiva determinata, di volontà ben precisa: ciò consente l’estrazione di un evento dalla “nube” di possibilità.
Ora, se una persona vuole operare da sola, deve avere creato in se stessa una capacità immaginativa ed una forza di amore/immedesimazione con la cosa voluta, tale da realizzare nel momento presente, saturo di potenzialità creativa (è sempre nell’attimo presente il primo giorno della creazione, in quanto questa è continua), un atto senza sforzo o tensione, che possa far precipitare dalla “nube quantistica” la cosa voluta.
Scrive il Kremmerz – “La Scienza dei Magi” – III Vol. - Ed. Mediterranee – p. 665: “ Il pensiero (fuoco – etere), attraverso la parola – preghiera (fiato – aria), che è uno stato di fluidificazione della volontà, sorretto da vasta applicazione immaginativa di immedesimazione con lo stato voluto, doveva incidersi sul corpo lunare (acqua), in maniera da conformarlo o trasformarlo per sapiente ideazione nella cosa voluta, per averne gli effetti fisici adeguati (terra).”
Tutto ciò diventa più facile se più persone operano insieme, creando una catena omogenea di volontà, perché allora la forza non è più del singolo, ma quella della catena. Se molte persone condividono una stessa scelta, viene amplificato l’effetto di precipitazione nella realtà dal campo di possibilità, si amplifica l’effetto e se ne abbrevia il tempo.
Scrive Kremmerz – “La Scienza dei Magi” – III Vol. – Ed. Mediterranee – p. 203-204: “Se più persone si associano con intenzione precisa di uno scopo a raggiungere e realizzare, formano una catena di volontà. […] Ogni egoismo è in conflitto coi fini di una catena di volontà – la catena dei grandi egoismi è il contropeso che arresta la realizzazione delle grandi idealità sociali. Catene di egoisti associati in interessi particolari e catene di idealisti puri si sono contese il campo delle realizzazioni dovunque – volontà concatenate in opposizione a volontà associate per scopi e mete opposte.”
Allora è possibile per l’uomo unirsi ad altri suoi simili, creando una catena omogenea di volontà, che ha come finalità assoluta e determinata quella di alleviare le sofferenze umane, far “collassare” dalla “nube” di possibilità una realtà armonica e coadiuvante la salute: ecco il senso e la missione della Fratellanza Terapeutica Magica di Myriam.
FDA
Accademia Kremmerziana Patavina