Gestisci la tua vita - 2
Oggi non sentiamo il bisogno di un'auto in grado di levarsi in volo e percorrere in breve tempo le strade che il traffico caotico ci impone di percorrere a passo d'uomo, ma se un'auto del genere venisse inventata e commercializzata, tutti ne sentirebbero, più che il bisogno, la necessità. Sì, perché è così che giustifichiamo la nostra corsa dietro gli ultimi ritrovati della tecnica, il cui acquisto ci è sollecitato dall'industria che li produce attraverso martellanti campagne pubblicitarie e attraverso la diffusione del concetto che se non possiedi il telefonino di ultima generazione sei un fallito, un nessuno che non ha il diritto di esistere tra i suoi simili, tutti drogati dalle firme, dalle marche, dalla necessità di apparire invece che essere. E poiché tutte queste cose che desideriamo hanno un prezzo, siamo spinti a un sempre maggiore impegno lavorativo per poterci procurare i mezzi per acquistarle e in tale modo rinunciamo a gran parte del tempo, che potremmo dedicare ad azioni più edificanti, se non a nostri principi morali, quando il denaro necessario per tali acquisti lo ricaviamo da azioni non certo apprezzabili, che inevitabilmente danneggiano il nostro prossimo.
Tali sono le cose che ci tengono avvinti al "mondo" e che noi consideriamo bisogni o necessità, mentre in effetti non sono altro che dipendenze, sollecitate dalla vita sociale al nostro intero essere. Non sarebbe il caso di chiederci il perché di quest sciocca corsa verso beni deperibili e inutili che non contribuiscono certamente alla nostra evoluzione, bensì servono soltanto alla creazione di un numero sempre maggiore di dipendenze? Dipendenze che, fortunatamente, possono essere spezzate, se non del tutto, almeno in parte in modo da recuperare una disponibilità sempre maggiore di noi stessi e del nostro tempo, soprattutto al fine di acquisire valori ben più elevati e duraturi di un congegno meccanico o elettronico e di evadere dalla prigionia delle apparenze e delle forme illusorie.