Quanti pericoli sulla Via Iniziatica
Alcuni decenni or sono un fratello allora operativo, ma che poi si perse lungo la strada, mi chiese quali fossero i pericoli più insidiosi nei quali si può incorrere durante il percorso iniziatico. Come è mia consuetudine, non risposi direttamente: volevo che se ne rendesse conto da solo, perché soltanto così ne avrebbe realmente tratto un vantaggio. Purtroppo, non li individuò e dopo vari mesi di tentativi per raggiungere il suo obiettivo e varie delusioni, chiedendo a destra e a sinistra come dovesse procedere e ricevendo risposte sempre diverse, abbandonò. Non mi aveva creduto quando gli dicevo che il maestro era soltanto in lui e soltanto lì doveva cercare e non aveva tenuto presente il detto di Geber: “Se operando diversamente, seguendo questi fantasiosi, perderete i vostri beni, non reputate per questo che la scienza non sia vera. Perché se siete ingannati da una vuota intenzione la colpa non è nostra ma vostra”. L’interruzione della sua operatività gli portò un serio contraccolpo e da allora divenne uno stakanovista del sesso: non si lasciava sfuggire la minima occasione, era sempre impegnato in una o più relazioni, con grave danno dei suoi rapporti familiari. Evidentemente, il suo demone peggiore era il sesso e questo fu il cavallo di troia mediante il quale il suo corpo reagì alla volontà e, a lungo andare, vinse. Purtroppo, non conosceva quanto detto da F. Nietzsche “A chi pesa la castità, bisogna sconsigliarla, perché non diventi la via dell'inferno -- cioè fango e fregola dell'animo”. E sì, perché il peggior nemico di colui che si avvicina alla via iniziatica è proprio il suo corpo. Non perché lo si debba mortificare e trattare come un rifiuto, ma perché nel momento in cui si comincia a praticare una via che lo priva di gran parte dei piaceri dei quali fino ad allora aveva goduto, la sua ribellione è talmente forte, e spesso subdola, che se il povero malcapitato non lo capisce subito, non avrà scampo. Questa lotta tra il corpo e lo spirito, o la volontà, è stata fin troppo bene descritta dagli alchimisti classici!
Una cosa simile, pur se non proprio identica, capitò a un’altra persona che, a suo dire, sentiva la via iniziatica come qualcosa di irrinunciabile: la paragonava alla sua stessa vita. Tanto fece e tanto disse, anche vestendosi delle piume del pavone, che fu ammessa agli studi superiori. Credeva di comportarsi in modo più che ortodosso, ma non si accorgeva di preporre il successo e il guadagno agli impegni della via, così che quando un evento rituale entrava in conflitto con un impegno professionale era sempre il secondo a vincere. Tuttavia, cercava di arrancare sulla strada come meglio poteva, ma poi intervennero le “sirene”. Colta da improvvisa infatuazione per una persona dell’altro sesso, decise di sospendere la pratica “per viversi quell’amore”. Che delusione! Tante buone intenzioni, ma poca volontà!
Potrei raccontarvi altri casi, alcuni dei quali decisamente positivi, ma mi astengo perché vi starete chiedendo: qual è la morale di tutto questo discorso? Ebbene la morale è questa: se oggi il fratello di cui sopra mi chiedesse di nuovo quali sono i più insidiosi pericoli sulla via iniziatica, gli risponderei senza esitazione e in modo estremamente diretto: guardati soprattutto dalla lussuria, dall’avidità, dall’egotismo e pratica sempre e comunque l’umiltà.
Hahasiah