I quattro corpi
Questo scritto è in particolare dedicato ai Fratelli che in Ariete
iniziano una Vita Nuova
L’insegnamento kremmerziano divide l’essere in quattro corpi. Questo concetto viene espresso dal Kremmerz nel passo, tratto da un opuscolo riservato ai novizi della Schola, che riproduco fedelmente:
L’uomo deve essere considerato come un essere che contiene in sé i quattro elementi che costituiscono l’universo:
1. Un corpo sensibile e grave – carne, ossa, tessuti cornei;
2. Un’emanazione più sottile emanante dal primo e costituente la sua sensibilità più grave – nervi, centri nervosi, cervello;
3. Una più completa individualità emanante dalle due precedenti e costituente la sua mentalità o uomo mentale;
4. Un principio luminoso, intellettivo, partecipante della vita universale e quindi fonte inesausta della vitalità, tanto spirituale che corporale.
I nomi che la magia dà a questi quattro elementi costitutivi sono tradizionali e presi a prestito dalle mitologie:
1. Corpo Saturniano – mangia, divora, si rinnova, si riproduce;
2. Corpo Lunare – vive dalla fonte del primo come la luna dalla luce del sole;
3. Corpo Mercuriale – individualità risultante, cioè uomo mentale, alato al capo e ai piedi e il più a contatto con Giove, Io superiore;
4. Corpo Solare – l’individualità divina, la quale non si manifesta all’uomo che per mezzo del corpo mercuriale, che a sua volta si manifesta al lunare e questo al saturniano.
Il novizio deve comprendere che questa divisione è puramente fatta per intenderci in maniera concreta, ma che non esiste veramente nell’uomo, perché questi quattro corpi sono compenetrati in modo che ogni cellula, ogni atomo del corpo fisico contiene gli altri tre rudimentalmente o atomicamente.
Di solito ci si avvia su questa strada per fiducia in qualcuno o qualcosa: fu così anche per me; ma progredendo, lentamente e faticosamente, ho sempre più posto il dubbio alla base della mia ricerca e ho creduto e ancora credo soltanto a ciò che ho sperimentato in prima persona e che ho trovato utile per la mia evoluzione e spero che la pensi allo stesso modo anche chi legge questo scritto. Di conseguenza, accettiamo, solo quale ipotesi di lavoro, le parole del Kremmerz tenendo presente quanto egli afferma in varie parti della sua opera e in particolare nei Dialoghi sull’Ermetismo, cioè che il metodo di studio è nuovo e diverso da quello praticato nelle scuole ufficiali, in quanto si limita a esporre ipotesi o concetti che il ricercatore dovrà poi indagare, verificare ed elaborare da solo. Notiamo, allora, che il primo problema che si presenta a noi modesti ricercatori è quello di riconoscere questi quattro corpi o almeno puntualizzare, per quanto ci è possibile, gli elementi che li costituiscono. Infatti, se l’evoluzione si realizza passando per sublimazione dal corpo più greve a quello più sottile, ovvero dal saturniano al solare, e se per sublimazione intendiamo un processo di presa di coscienza che il Kremmerz definisce di purificazione o separazione, ci rendiamo conto quanto sia difficile muoversi in un campo ignoto con l’intento di modificarlo. Senza avere la pretesa di insegnare niente a nessuno, mi azzardo a ipotizzare quelli che sono, a mio parere, alcuni tra i principali aspetti di questi corpi, in modo da poterli individuare in se stessi e, per quanto possibile e ove necessario, modificarli. Poiché altre dottrine esoteriche, prima tra le quali l’alchimia, si servono di un simile simbolismo, aggiungo alcuni elementi che possono tornare utili.
CORPO SATURNIANO = corpo fisico; colore: nero; elemento: terra; metallo: piombo.
Caratteri: stimoli (fame; sete; sonno; concupiscenza); sensazioni fisiche (caldo; freddo); dolore o piacere fisico; stanchezza; vigore, ecc. Oltre a svolgere le funzioni fisiologiche che servono a tenere in condizioni vitali ottimali il nostro essere e a fornirci il punto di partenza e il materiale necessario alla realizzazione dell’evoluzione personale, questo corpo, che rappresenta la materia al suo stato di massima condensazione per un essere vivente, è il recettore di tutte le sensazioni, che vengono poi trasmesse al lunare sul quale si imprimono indelebilmente, ed è il veicolo tramite il quale il corpo astrale si manifesta ed entra in contatto col mondo fisico. Comune a tutti gli esseri e a ciascuno noto per gli effetti che esso produce, per le sensazioni che recepisce e le influenze che subisce dal mondo esterno, ma diverso da un essere a un altro per la maggiore o minore preponderanza degli elementi che lo costituiscono e per le caratteristiche innate. Possiamo ancora ipotizzare che tale corpo subisca e produca influssi differenti a seconda delle condizioni ambientali, atmosferiche e per lo stato di sanità o malattia, per cui lo stesso essere risulta differente in differenti momenti e luoghi. Inoltre, alcuni esseri risentono di determinati istinti che invece sono assenti in altri, vuoi per cultura, vuoi perché si è sviluppato un certo controllo che porta l’essere a non accettare come propri degli istinti comuni ai più. Il metodo da seguire per purificare questo corpo è, oltre ad adottare un regime alimentare parco ed evitare eccessi di qualsiasi genere, il tentativo di equilibrare ogni manifestazione, sotto il controllo del corpo astrale, in modo tale che esso risulti neutrale a qualsiasi stimolo, istinto, sensazione o emozione; elemento indispensabile per tale lavoro: il silenzio, inteso nel senso ermetico. Essere neutrale non significa sopprimere o soffocare gli stimoli e tutto quanto sopra detto, bensì individuarli, riconoscerli e rettificarli ove ciò sia necessario. La purificazione, quindi, potrebbe intendersi come sublimazione dell’uomo saturniano, via via attraverso successive attenuazioni fino all’uomo spirito per cui tutto parte dal fisico, dalla materia, ma tutto sfocia nella massima sua sublimazione: lo spirito.
CORPO LUNARE = sfera dei sentimenti e delle impressioni; colore: bianco; elemento: acqua; metallo: argento.
Si manifesta in tutti gli esseri e a seconda della loro evoluzione sono più o meno marcate le caratteristiche sotto indicate.
Caratteri: impressioni sensorie; istinti; coscienza; dolore morale; sensazioni (paura; coraggio; euforia; depressione; insicurezza); sentimenti e passioni (amore terreno; odio; bontà; cattiveria); senso dell’ordine o tendenza al disordine; desideri; aspirazioni; attaccamento alle cose, ecc.
La purificazione del corpo lunare, di cui parla l’insegnamento kremmerziano, può realizzarsi in vari modi, ma ciascun modo presuppone comunque una separazione, che può essere intesa a diversi livelli. Qualunque sia il livello che si può realizzare, primo presupposto è quello di equilibrare gli aspetti elencati sotto caratteri, in modo da rendere neutro questo corpo a tutte le sensazioni di origine esteriore ovvero, come vuole il mito, acquisire la capacità di "camminare sulle acque". Nell’evoluzione dal più basso al più alto, o dal peggio al meglio, è bene supporre che non esista passaggio netto e brusco da una sfera a un’altra: possiamo, invece, parlare di attenuazione delle caratteristiche di una sfera e lenta trasformazione in quelle della superiore. Ciò ci porta a ipotizzare che esista un basso lunare, presente in tutti gli esseri, che risente in maniera notevole degli influssi del saturniano e che, solo in alcuni esseri, va lentamente sublimandosi in un alto lunare, aperto a uno scambio col mercuriale. Pertanto, il corpo lunare di questi ultimi individui è aperto agli influssi sia del saturniano, sia del mercuriale con i quali ha uno scambio continuo. Prevalendo gli influssi del e sul saturniano, si ha un determinato tipo di individuo, più vicino al tipo comune di essere umano dominato da ciò che il corpo saturniano gli trasmette in fatto di sensazioni, passioni, stimoli e quant’altro; prevalendo gli influssi del mercuriale, si ha il tipo di essere più evoluto da un punto di vista ermetico, con aspirazione alla spiritualizzazione di sé e con un forte controllo sugli appetiti provenienti dal saturniano, nei confronti dei quali rimane neutro. Realizzare una prima forma di separando lunare significa, quindi, che il corpo lunare non si fa più influenzare e governare dal saturniano, bensì lo sorveglia, lo tiene sotto controllo, gli suggerisce, differenziandole, le azioni da intraprendere e quelle da non portare avanti. Il corpo lunare risulta più sviluppato negli esseri maggiormente sensibili alle percezioni sottili e quando esso è tale si verificano fenomeni di percezione extrasensoriale, di lettura del pensiero, di intuizione di eventi passati o futuri e a volte esso prende il predominio e può portare l’essere a una forma di squilibrio tale da fargli avvertire una forte sofferenza, in quanto egli si sente diverso da coloro che lo circondano.
CORPO MERCURIALE = sfera o uomo mentale; colore: rosso; elemento: aria; metallo: oro.
Percepibile soltanto nell’uomo evoluto.
Caratteri: intelligenza e volontà; intuito; pensiero; creazione; amore spirituale; neutralità; verità; idee concrete dirigenti e volute; senso della libertà; premonizione e preveggenza; dominio sul lunare e quindi sul saturniano.
Anche in questo caso possiamo ipotizzare una parte più bassa e prossima al lunare, il quale tende a influenzarla allo scopo di far tacere il mercuriale e consentire al saturniano di soddisfare i suoi appetiti ai quali partecipa attivamente lo stesso lunare; ma questo è un pericolo che corre soltanto chi, in cammino sulla strada dell’evoluzione, è giunto a percepire questo livello, ma è ancora succube delle tentazioni del mondo, cioè non ha ancora realizzato la piena separazione tra corpo saturniano e corpo lunare; solo se terrà duro e riuscirà a sviluppare la potenza del mercuriale in modo che esso domini il lunare può aspirare alla realizzazione dell’opera e alla fabbricazione dell’oro. Si tratta di potenziare la parte più alta del mercuriale, in modo che essa si fonda con la più bassa e diventi UNO, enucleandosi e rendendosi autonomo dagli influssi del lunare, in modo tale che la volontà non sia appannata dal desiderio, il pensiero non sia sviato dai sentimenti e l’intelligenza non sia offuscata dalle passioni: questo è il figlio del Sole e della Luna. Quando il mercuriale ha realizzato questa unità, esso è pronto per il passo successivo, cioè è pronto a volare. Ricorriamo per un momento alla simbologia mitologica: il dio Mercurio è alato al capo e ai piedi, perché deve essere in grado di volare. Ma dove vola? Alcuni hanno voluto vedere in questa simbologia una esteriorizzazione del corpo sottile o astrale dell’essere e ciò può anche rispondere a verità, ma personalmente non ne ho avuto finora alcuna dimostrazione concreta; Ermete, nella Tavola di Smeraldo, dice che vola in cielo e torna in terra, ma ciò è simbolico e non va interpretato alla lettera. Sarei, piuttosto, indotto a ritenere che questo corpo mercuriale debba essere neutro agli influssi dell’alto lunare in modo che esso possa volgersi verso l’alto, ovvero volare, e percepisca, o meglio rubi, la parola del solare e la porti al lunare e al saturniano, così assolvendo la funzione di messaggero ascritta a Mercurio. Per questo motivo, devo dire che non condivido il credo di alcune associazioni pseudo-iniziatiche che insegnano ai loro discepoli ad aspettare la "illuminazione" che, prima o poi, arriverà loro, inviata non si sa bene da quale dio esterno e trascendente. Pur essendo vero che il nostro corpo solare è la fonte della rivelazione e della conoscenza occulta, se accettiamo quanto detto sopra, cioè che l’evoluzione procede dal basso verso l’alto o dal peggio al meglio, non vedo come ci si possa aspettare che il solare, dal quale dovrebbe giungere la "illuminazione", scenda al livello di percezione e comprensione conscia del discepolo: l’unico modo per entrarci in comunicazione è quello di elevarsi fino ad esso, non di sperare e aspettare che esso scenda a noi. Ma come compiere questo ascenso? Come si riesce a evolvere fino a questo punto? Come si procede per fabbricare l’oro dal piombo? Come si fa a liberare il pensiero dai sensi, l’intelligenza dalle preoccupazione, dalle ansie, dai timori di ogni giorno nella società in cui viviamo? Chi è pronto ad abbandonare ogni altra occupazione, a trascurare ogni altra relazione se ciò è necessario per il compimento dell’Opera, separandosi dal mondo pur vivendo nel mondo? Possiamo ipotizzare che il mercuriale giunga a un tale livello di perfezione da fondersi col solare per creare un corpo unico? Devo onestamente ammettere di non avere tutte le risposte a queste domande, ma anche se le avessi non mi sarebbe consentito di esprimerle; ciascuno deve trovare le sue risposte alle sue domande e può sperare di trovarle se procede con cuore puro, disinteresse e volontà di ascenso.
CORPO SOLARE = corpo spirituale; Luce; integrità dell’Io; Intelligenza pura; Prima Virtù; colore: oro; elemento: fuoco; metallo: a mio parere nessun metallo può simboleggiare la tenuità dello spirito.
Caratteri: personalmente non sono in grado di fornirne alcuno e quanto detto sopra a proposito del corpo solare è frutto di letture e non di esperienza o conoscenza mia personale, ma ritengo utile segnalare al ricercatore le parole di un Adepto, il Fulcanelli: "Finché durerà il fuoco la materia non cesserà di proseguire la sua faticosa ascesa verso l’integrale purezza, passando dalla forma compatta e solida (terra) alla forma liquida (acqua), e poi allo stato gassoso (aria) e allo stato raggiante (fuoco). Finché durerà il fuoco, l’uomo potrà esercitare la sua attività industriosa sulle cose che lo circondano e, grazie a questo meraviglioso strumento igneo, potrà sottometterle alla propria volontà, piegarle, assoggettarle alla propria utilità. Finché durerà il fuoco l’uomo sarà in diretto rapporto con Dio e la creatura conoscerà meglio il suo Creatore…".
Per quanto attiene ai metalli, palesemente simboli provenienti dall’alchimia, desidero precisare che alcuni vorrebbero far corrispondere il metallo mercurio al corpo mercuriale e l’oro a quello solare; pur riconoscendo che l’oro, quale metallo incorruttibile e inalterabile, può simbolicamente essere paragonato allo spirito, non mi sento di concordare con tale ipotesi se teniamo presente la simbologia alchemica. Lo studio dei testi degli alchimisti classici mi ha convinto che non è questa la giusta interpretazione del loro simbolismo e che l’oro che essi volevano fabbricare non è e non può essere lo spirito, se è vero che lo spirito presente in ciascun essere è una parte dello spirito universale, che è sempre esistito, sempre esisterà ed è, per definizione, perfetto. Se ne deve, dunque, dedurre che non potendo fabbricare ciò che è sempre esistito e che è di per sé perfetto, gli alchimisti intendevano con "oro" qualcosa di diverso, che poteva essere "fabbricato", cioè fatto con procedimento manuale da un artigiano o artista che utilizzi ciò che trova a sua disposizione in natura; questo manufatto certamente non può essere l’oro volgare, né lo spirito che essi non potrebbero fabbricare. Nel Rosario dei Filosofi si dice: "l’oro è tutto Mercurio, il che si vede dal suo peso e dalla facilità con cui il Mercurio gli si combina. In esso si trovano dunque l’intento e la volontà totale e radicale dei Filosofi" e ancora "A partire da ciò che è perfetto non si ha niente perché è già perfetto secondo una tale natura o una tale arte". Coloro che ritengono di identificare l’oro alchimico con lo spirito forse sono stati portati a tale convinzione dal fatto che gli alchimisti hanno usato molte parole per indicare una stessa cosa e hanno usato una stessa parola per indicare molte cose e pertanto non mi meraviglia che abbiano dato il nome oro a più cose, tra le quali la materia prima dell’opera, per cui dicono che non si può fare l’oro senza l’oro (ciò conforta l’ipotesi che con oro essi vogliono qui indicare due cose diverse) che, in termini profani, equivarrebbe a dire che non si può fare il latte senza latte, mentre sarebbe più accettabile dire che non si può fare il formaggio senza latte. Geber, nel Perfetto Magistero, dice: "L’oro è il più prezioso dei metalli; infatti proprio lui è l’anima che congiunge lo spirito al corpo, cioè all’imperfetto", dal che si ricava che con oro non si intende lo spirito. Sempre restando in tema di simbologia alchemica, un altro importante indizio di ciò che si deve "fabbricare" è contenuto nella Tavola di Smeraldo, in cui è detto "Il Sole ne è il Padre, la Luna ne è la Madre, il Vento l’ha portato nel ventre, la Terra è la sua nutrice" che, a mio modo di vedere, sta a indicare che quando si riesce a celebrare le nozze chimiche del Sole (il Solare) e della Luna (il Lunare), nasce il figlio; nel dire che il Vento (cioè l’aria, il Mercuriale) l’ha portato nel ventre si intende che il germe, l’embrione di questo figlio è nel Vento (nel Mercuriale) e si deve farlo sviluppare, cosa cui partecipa anche la Terra (il Saturniano, l’artista, il contadino, sempre basandoci sulla simbologia alchemica).
Hahasiah