LA  MISSIONE

Ogni essere umano vivente su questo nostro pianeta ha una missione più o meno importante e più o meno impegnativa, ma sembra che siano relativamente pochi coloro che la individuano e ancora meno coloro che la realizzano in toto, anche se un certo numero di questi ultimi riesce a realizzarne alcuni aspetti.
La maggiore difficoltà, per molti, è l’individuazione della propria missione: molte persone, impegnate nella quotidiana lotta per la vita, non si rendono nemmeno conto di avere una missione, mentre altri, che pure sentono un richiamo, non vi si dedicano, presi da altre più piacevoli attività o da difficoltà e ostacoli di carattere vario.
Molto spesso la missione di un individuo si manifesta tramite le inclinazioni che scopre in se stesso, specialmente nel corso dell’adolescenza o della prima gioventù, oppure attraverso l’osservazione del proprio ambiente (forse la curiosità, nel senso buono, esiste in noi proprio per indurci a scoprire la nostra missione), oppure, ma questo avviene molto più raramente, attraverso un’illuminazione, anche detta folgorazione. C’è un altro modo, forse più frequente, attraverso il quale si manifesta la missione: una persona conduce la sua normale vita di lavoro, rapporti sociali, svaghi, ecc. e ignora di avere una missione, ma non ne è ignara la sua mente, in cui la missione è ben presente, e che attraverso piccoli passi ed eventi apparentemente slegati conduce questa persona verso una situazione in cui la missione si manifesta e da quel momento la persona in questione agisce nel tentativo di portarla a compimento.
Tuttavia, non si può essere sicuri che quella che a noi sembra essere la nostra missione effettivamente lo sia, perché è facile che l’individuo si lasci avvincere da un’idea letta in qualche libro o udita in qualche discorso. In questo caso, la sua dedizione all’idea sarà superficiale e presto verrà sostituita da un’altra idea, spesso copiata da persone che si ammirano.
Esiste, tuttavia, il modo per accertarsi che la missione individuata è realmente quella che ci compete: se, avendola trascurata o abbandonata per un certo tempo, essa torna prepotentemente nei nostri pensieri e sentiamo di doverla riesumare, vuol dire che essa è ben radicata in noi e quindi probabilmente è la nostra vera missione. Un’altra pietra di paragone per rendersi conto se la missione individuata è veramente la nostra è costituita da ciò che il suo perseguimento ci dona. Se vi dedichiamo grande impegno e costanza e ne traiamo soddisfazione o gioia, possiamo dire di essere sulla giusa strada.
 Può risultare difficile realizzarla nell’arco di un’esistenza terrena e coloro che credono nella reincarnazione sostengono che essa può coprire varie esistenze e in questo caso compare alla coscienza dell’interessato fin dai primi anni della sua esistenza, mentre coloro che non credono nella reincarnazione narrano di persone che, non riuscendo a compiere la propria missione, hanno procrastinato la loro dipartita, nel tentativo di riuscirci, ben oltre la normale aspettativa di vita.

Hahasiah