Ariel
Ariel è raggio e potenza della forza di Giove. Il primo aspetto del raggio di Dio conosciuto cabalisticamente sotto forma di Ariel è della potestà taumaturgica o forza di compimento dei miracoli, i quali non sono infrazioni delle leggi-ordine della natura, ma dei veri e propri atti di creazione con le stesse leggi creative con le quali Jeova compì il grande miracolo dell’Universo creato. La filosofia cabalistica sotto velati sensi dà le leggi di questi atti creativi cui lo sperma fecondatore è il MOTO di Ariel sulla natura, passiva al compimento dell’atto magico.
Ariel è un angelo, cioè è la forma espressa dell’intelligenza divina. Quindi è forza e intelligenza. È istintivamente forte e intelligente. È capace. Nella mistica profana tutto ciò che è vita materiale delle cose, tutto ciò che include il doppio atto di valore e di capacità deliberante è Ariel, cioè è evocazione o manifestazione della faccia di Jeova.
Nella vita della materia vi è il moto lentissimo. Nella vita del pensiero vi è il moto di rotazione rapido; occorre discernere e dividere l’intellettualità dalla materializzazione.
Perciò nella pratica della magia i nomi delle entità divine debbono essere intesi e compresi nella tripla applicazione:
1 – intelligenza o proiezione della volontà divina centrale;
2 – spirito o manifestazione di tendenza;
3 – Genio o demone nella loro manifestazione reale.
Ognuna di queste forme ha diversa manifestazione fenomenica: nella prima, il fenomeno è mentale, nella seconda è astrale, nella terza è della materia, cioè del mondo visibile alla gente ordinaria.
Ariel in magia divina è l'intelligenza assoluta della forza creativa divina. Intelligenza vuol dire comprensione, penetrazione, intuizione sottile del valore di creazione potente.
Nella sua seconda fase di adattazione è spirito o angelo, agente sulla corrente astrale. Nella terza apparenza, poi, è l’atto di forza materializzata, l’incarnazione, cioè, dell’intelligenza. Le operazioni di iniziazione divina per l’ascenso spirituale si cominciano sotto l’influenza di Ariel.
Ariel viene intelligenza, spirito, demone, se tu sei puro, forte, rigoglioso, potente, animoso e vitale.
Emanazione dell’alta concezione da cui sei animato, egli scende a incarnarsi in te; il tuo braccio è il suo braccio, la tua mente è la sua mente, il tuo cuore è il suo cuore. Tu comandi e lui comanda, tu pensi e lui pensa, tu crei e lui crea.
Vuoi tu che Ariel vita, creazione, vittoria, pensiero, scenda e venga per opera malvagia, che la tua sete sia il dominio? – Invoca lo stesso.
Ariel non viene, ma è lo spirito di menzogna che arriva, è la larva del tuo spasimo che animi nel delirio della tua passione.
Nella magia Naturale Ariel è dominatore degli elementi, come nella magia è intelligenza e forza.
Ariel è il centro di emanazione di forza e capacità; è, in linguaggio magico, l’angelo di custodia e di guida.
La magia delle passioni si domina invocando l’Ariel purissimo, perché alle passioni si comanda con la purezza.
La forza pura è senza passione, la impura è ricca di tutti i tormenti delle passioni.
Le passioni possono essere utili come eccitanti dell’organismo per la produzione e l’invocazione dell’Ariel armato? – Vale a dire, per alcune creature lo stimolante per lo sprigionamento delle occulte forze può essere il peccato e il vizio? Sì, ma questo è il metodo disprezzabile delle sette dei cacomagi (magia del male). La magia divina non trova stimolo che nella virtù. Virtù è Ariel. è forza, è purificazione.
L’Ariel, intelligenza di marte e démone, diventa attivo e virtuoso nella zona elevata dell’intellettualità, mentre nel mondo materiale è attivo in conflitto o bellicoso. Il Paganesimo esprime queste due formule marziali nelle due zone con:
Marte = mondo medianico o plastico = la guerra.
Minerva = mondo intellettuale = l’attivo intellettuale.
L’angelo della volontà è Ariel, forza o volontà, perché la più potente forza è la volontà dell’uomo che sappia quel che vuole. – Se vuoi attirare a te la forza invoca ed evoca Ariel e l’angelo te la porta.
Ariel, come tutti gli angeli, come tutti gli spiriti, come tutto ciò che è, deve considerarsi sotto ogni aspetto sensibile anche nelle intuizioni ultranormali della medianità umana.
Bisogna invocare Ariel per diventare forti.
Ariel viene all’appello del debole ad aiutarlo in ogni opera giusta. Davide si trova di fronte al gigante Golia. Jeova gli manda Ariel. La pietra colpisce il gigante – ma la causa era giusta nel concetto integrale della fase israelitica, diversamente Ariel alla chiamata avrebbe fatto orecchi di mercante – o sarebbe diventato un demonio e avrebbe ingannato il fanciullo audace. Tutto questo vuol dire che Ariel non dà la sua forza che agli uomini giusti. Non aiuta che le cause giuste. Quindi per invocare il dio della forza bisogna sentire o meglio identificarsi con la giustizia divina: per attirare gli angeli bisogna avere la giustizia di Dio, diversamente gli esseri alati come aquila non vengono.
Ariel è o può essere invocato per le parole potenti; esso è nella espressione dei segni: quando i segni sono grafici e sono generatori di forze l’angelo viene al solo tracciare di certi segni.
Ariel forza è principio e conseguenza di scienza. La scienza è applicazione intensa e concreta della forza in magia. Il mago deve avere perfetta scienza dell’azione delle forze psichiche e iperfisiche per ottenere la realizzazione dell’Ariel.
Dov’è la scienza è Ariel, cioè la forza divina e magica atta a operare miracoli; perché come il mondo visibile è noto al profano, l’invisibile deve essere noto all’iniziato.
Quando tu hai un maestro visibile, bada che la sua scienza è una face che non si dona; ma come il fuoco accende i carboni spenti, per comunione dell’Ariel elementare del fuoco egli accende nel tuo animo il fuoco della scienza e per la scienza ti comunica la forza.
La scienza dei maestri del fuoco non si comunica che per mezzo del contatto, mentre i maestri di luce non la comunicano che nel silenzio.
Volontà, scienza ed equilibrio sono le tre condizioni essenziali dell’Ariel o mago della forza.
Ariel creatore – L’uomo che vuol raggiungere la potestà di operare forza, giustizia e purità di Ariel non deve nell’atto generativo delle creazioni rassomigliare agli uomini né ispirarsi alle loro passioni; in questo è la sua assoluta rassomiglianza a Dio, in questo è il completo successo del suo ascenso, qualunque siano per essere la sua storia, i suoi mezzi, i suoi sistemi di creazione e realizzazione. Ariel come forza e spirito attrattivo di amore è prodigo di perdono.
O Ariel, raggio e potenza della forza di Giove, dopo che l’uomo, microscopica particella nell’immensità dei mondi, ti ha conosciuto, la favilla divina che era in lui si è riaccesa del suo divino splendore. Dove sei? Chi ti invoca, ti vedrà? Chi ti invoca, ti sentirà? Qual è la tua voce nell’armonia delle cose visibili? Quale il tuo amore, quale la tua potenza?
Nelle civiltà orientali desti lo splendore e le magnificenze a Ninive, a Babilonia, a Menfi; In tracia Orfeo t’incantò; nella Grecia Giasone ti volle conquistare, Ercole avvincere; nella latinità diventasti l’aquila della sapienza e del dominio di Roma; nel mondo cristiano parlasti nella Croce della verità.
Nel mondo tutti t’invocano, tutti ti adorano, perché di te non vedono che il viso ammonio, cornuto, abbondante; non sanno che diventi provvidenza attraverso la carità e che sei benefico nella gloria della giustizia.
Sii largo nel dare ai miei discepoli che ti chiamano nelle alte ore silenti della notte, nelle camere da studio nelle cui scansie si accatastano i volumi della umana sapienza. Comparisci loro in forma di gnomo o di rafo, divampante o etereo, siedi sul cornicione di un quadro antico e parla al neofito che vuol fare e sapere: digli la verità, la nuda verità: indi gli sorriderai e gli lascerai il tempo di riflettere.
Tra le cose che gli dirai non dimenticare di avvicinarlo così: - non vi è scienza senza silenzio, non vi è possanza senza carità, non vi è forza senza giustizia. Io sono la VIRTÙ, io sono il trasformatore e il fattore dei miracoli.
Non mi lego a te che con un patto di alleanza; tu mi dirai: IO SONO TUO ORA E SEMPRE; me lo scriverai col tuo sangue, vi metterai in quelle stille di sangue la tua anima imperfetta e aspetterai. Io, prima di accettare, ti spierò attentamente. Vedrò se hai tentato di vendermi lupini per zaffiri, se la verità è in te, se la tua speranza è il tuo amore e... se tutto è vero io verrò a te, ti darò la forza nella giustizia, l’amore nella carità, la luce nella Scienza. Quando mi cercherai sarò vicino a te, quando dormirai veglierò su di te, quando combatterai il male sarò per te.
Giuliano Kremmerz
A cura dell'Accademia Kremmerziana Patavina