La legge binaria
Accademia di Rovereto – Aprile 1986
Io credo nella Virtù Infinita,
nel Sole dei Soli, che cangia
la rena in diamante, la terra in fiore,
la crisalide in farfalle, l’oscura notte in aurora lucente.
Io credo nella Matrice delle forme universe,
Luna delle Lune, che genera le cose, le accresce, le distrugge, le rigenera.
La legge del binario è alla base della manifestazione, della creazione e dell’evoluzione.
In ogni tipo di manifestazione “un principio attivo deve fecondare un passivo”, una resistenza deve opporsi ad una forza attiva, perché si possa originare una forma embrionale, che poi si distacca e vive di vita propria.
A livello della nostra conoscenza sensoriale e relativa, tutto esiste per il suo contrario, per la sua limitazione. Nell’UNO indifferenziato tutto è “potenzialmente” compreso, ma nulla è manifestato.
Il Kremmerz così scrive: “Voi siete liberi di compiere la prima azione, nel concepire il primo pensiero. Appena pensiero ed azione sono liberamente espulsi dal vostro essere, diventate schiavi della vostra concezione in atto. È il seme che cade nell’utero del mondo e genera la necessità della forma.
Così l’1 sta al 2 come la libertà di creazione – 1 – sta alla necessità di subirla – 2 -.
Se così non fosse, l’unità universale sarebbe sterile: così l’assoluto contiene in sé e per sé il germe del suo ostacolo, della limitazione della sua libertà, della causa del suo determinismo effettivo.
[…] Non è concepibile una unità attiva per sé. Per essere attivo è necessario un campo in cui la virtù dell’atto si eserciti. Questo campo è una passività di fronte ad un attivo: di conseguenza è un utero, perché nella natura visibile come nell’invisibile per omologia, ogni azione produce una reazione, ma questa reazione non è un passivo per sé, ma la conseguenza di un attivo su un passivo.”
1 è l’Assoluto, l’indifferenziato, il “tutto in potenza”.
2 è il Binario, è la polarizzazione, che può dar luogo alla manifestazione.
Un raggio esce dall’Assoluto e dà inizio alla creazione.
È l’1 che si specchia nel 2.
Dai Testi delle Piramidi si legge che Atum, per poter autogenerare, doveva contenere in sé un campo in cui la virtù generativa (principio attivo uranico) potesse esercitarsi scontrandovisi come in una mera resistenza (principio passivo tellurico).
Atum da un’unione sessuale con se stesso procreò Shu (principio aereo) e Tefnut (principio umido). Atum era quindi androgino in essenza.
È nell’atto generativo che dobbiamo vedere la prima possibile manifestazione del binario nel microcosmo; non solo però nella presenza di un maschio e di una femmina, ma anche nello sviluppo dell’apice sessuale.
L’atto sessuale si gioca tra i due momenti di carica e scarica energetica rispettivamente preceduti e seguiti da un momento di tensione (forse la sovrabbondanza di Plotino) e distensione (fisicamente sintropia ed entropia).
Un sistema saturo per sovrabbondanza è in tensione ed allora non può che creare.
Amore, virtù penetratrice e calda, deve trovare nel relativo, umido e freddo, il suo contrario e, uniti, realizzare.
La Forza Attiva, dinamica stimola la creazione e l’evoluzione; la Forza Passiva, resistenza limitatrice, costruisce le forme.
La Forza Passiva, la Luna, è la potenza femminile dell’Universo. È la Grande Madre, l’utero archetipale, attraverso il quale la vita viene alla manifestazione.
La Forza Attiva, a seconda del livello in cui agisce, può essere sia la Parola Creatrice, il Verbum, il Logos, sia il lingam di Shiva, sia il fallo adorato dalle Baccanti.
Le manifestazioni superiori ed inferiori di questa Forza Attiva, anche se si trovano a livelli diversi, sono le stesse nell’essenza.
Priapo ed il Verbo.
A tale proposito va rilevata l’antinomia tra organi sessuali e cervello, collegati dalla colonna vertebrale, raffigurata nell’Antico Egitto dal “DJED” del Dio demiurgo Ptah, che creò allorché le acque del Nilo risalirono la corrente.
Il Binario si ritrova anche nella divisione cerebrale (anche funzionale) in emisfero destro e sinistro: nell’apice orgasmico nel cervello destro, il cervello creativo, il cervello dei principi che sono in noi, il cervello della Tradizione, compare un’attività Theta, che non si diffonde nell’emisfero sinistro (ricorderemo che al ritmo Theta il tempo scorre molto lentamente). È questo il ritmo delle intuizioni ed un passaggio per il raggiungimento dello stato di Mag?
Il Kremmerz scrive: “ L’uomo, apparentemente costituito da un organismo fisico e da uno spirito o anima che pensa, soffre, gode e vegeta, ha in sé delle grandi virtù non sviluppate, per mezzo delle quali saltuariamente compie dei piccoli o grandi prodigi, quando in condizioni eccezionali di necessità che determinano uno sforzo, queste virtù si manifestano.”
È forse per paralizzare l’emisfero sinistro e consentire il funzionamento del destro che Gurdjieff utilizza i supersforzi e gli chock addizionali?
È forse questo il processo alla base dei riti sciamanici, delle lunghe ore di meditazione davanti ad un muro bianco eseguite nello Zen, delle danze rituali, della dialettica serrata di Platone, che portava al crollo della razionalità?
Le due polarità della Forza Unica, sulle quali è basato ogni processo creativo, esistono ad ogni livello dell’Universo e, quindi, anche all’interno del microcosmo Uomo.
È nell’Uomo stesso, in noi stessi, che devono venire riconosciute le due polarità, il Sole e la Luna in noi, per poterle poi coniugare.
Dal Fascicolo 3-6-9 leggiamo: “Se ad imitazione della natura una finalità viene costituita, che faccia opera di maschio, con i suoi mezzi di sviluppo e di nutrizione che fanno opera di femmina, l’energia o volontà intelligente relativa al compimento del fine inesorabilmente si manifesta nell’organo di realizzazione. Ma il maschio e la femmina, cioè la finalità ed il mezzo nutritivo di sviluppo, devono essere veramente assolutamente tali, perché se i poli della corrente non sono uno positivo ed uno negativo, la scintilla non scocca, come l’amore non divampa creativamente tra i sessi, se essi non sono veramente opposti.”
Il principio intelligente deve sottomettere e padroneggiare il principio animale, legato alle esigenze del corpo saturniano e alle necessità della specie. Ogni realizzazione è resa possibile dal concorso della Volontà-Fuoco dell’Iniziato (aspetto solare) insieme all’impiego dell’energia prodotta dal suo aggregato fisico-vitale (aspetto lunare).
L’immaginazione creatrice, diretta da una cosciente volontà ermetica, costituisce il punto di congiungimento tra soggetto ed oggetto, tra conosciuto e conoscente.
Il Saturno obbedisce ad una forza che lo determina e lo nutre. Per questa stessa forza l’uomo tende a realizzare fisicamente e concretamente fino all’estremo limite di dare vita e riprodurre un altro se stesso.
Questa è la creazione discendente, voluta dalla necessità della specie.
Ma per legge del Binario esiste anche un’altra forza che tende non più a generare fisicamente, ma interiormente, dal basso in alto, in un moto ascendente: l’energia che soggiace alla volontà cosciente dell’uomo per la nascita di un Corpo di Luce, in un coito interiore.
Ecco allora per l’Uomo la possibilità di uscire dalla necessità della specie, potendosi autocreare e potendo precorrere il processo evolutivo.