L’INTELLIGENZA O SPIRITO DI LUCE INTELLETTUALE
Fra tutte le unità organiche esistenti sulla terra il tipo superiore, superlativamente complesso, è l’uomo e la qualità che più di tutte le altre lo distingue è l’Intelligenza che in lui e attraverso di lui si manifesta con il pensiero, la parola e l’azione.
Tutto ciò che esiste ha una intelligenza relativa alla sua funzione (di essere minerale, vegetale o animale), ma l’intelligenza relativa all’uomo è quella relativa alla funzione dell’Essere Uomo. Che cos’è l’uomo? Che cos’è l’intelligenza? L’uomo è l’essere più complesso, abbiamo detto, fra gli esseri viventi, ma anche il più completo. Bipede, proteso verso il Cielo e il Sole, dimentica spesso questa sua aspirazione per compiacersi a guardare la terra e a irretirsi nelle sue maglie di finalità limitata. Sintesi dell’Universo, ne ripete la costituzione: più pesante nel suo scheletro che ne costituisce l’impalcatura in analogia con la terra; più leggera nella parte che ne permea il corpo, come l’acqua permea la terra, e fatta dall’insieme delle sensazioni ricevute dagli organi dei sensi, condotte dai nervi e percepite ed elaborate dal cervello; esse, collegate al mondo che ci circonda e alle funzioni delle cose, ci danno il gusto e la gioia della vita, ci completano nei rapporti con il mondo attorno a noi e ci inducono gioia, dolore, pietà, amore, carità, invidia, orgoglio, umiltà, ira, gelosia, ecc. che formano l’insieme dei turbamenti e delle passioni.
Queste sensazioni, queste passioni sono tanti enti, essenze, stati di "animo" che vertiginosamente ci turbano e ci sconvolgono avvolgendoci in una nebulosa ovattata e diaframmante come una cupola con concavità verso il basso, come una coppa a gambo verso il Cielo, aperta verso la terra. E come l’acqua con i suoi oceani, i suoi mari, i suoi fiumi, i suoi torrenti, le sue piogge aderisce e compenetra la terra, così tutte queste sensazioni, queste essenze passionali, questi stati d’animo, stati di essere dell’animo compenetrano l’uomo nella sua organicità permeandolo nel suo essere, genio in fieri, in divenire, completo ma, nel suo stato attuale, incompleto per le sue carenze. Come l’acqua compenetra e permea la terra, così l’aria l’avvolge con la sua atmosfera fornendole gli scambi gassosi, le possibilità di rifrazione della luce, di scomposizione dello spettro solare, di contemperamento del calore. Ma l’aria non solo avvolge la terra, ma la compenetra, è in essa come l’acqua poiché l’acqua scomposta è H e O ossia è formata di due elementi aeriformi e l’aria che respiriamo entra nella composizione del sangue con l’ossigeno, l’azoto, con l’anidride carbonica così come il sangue, liquido, irrora e si espande negli organi, nei muscoli, nelle ossa che, analogicamente, sono la terra a conferma e sostegno che tutto è uno, è una mirabile sintesi dei tre elementi (terra, acqua, aria), ai quali se ne deve aggiungere un quarto, la Prima Virtù, il fuoco.
L’aria che avvolge la terra e la compenetra è, analogicamente per l’uomo, l’intelligenza. Abbiamo detto, in principio, che ogni cosa che esiste ha una funzione, quindi un’intelligenza relativa allo svolgimento di questa. L’intelligenza del cristallo, della sedia, della rosa, dell’albero, del cane è relativa allo svolgimento della funzione del cristallo, della sedia, della rosa, dell’albero, del cane; l’intelligenza relativa all’uomo è quella di essere Uomo.
Abbiamo detto brevemente e sinteticamente che cosa è l’Uomo; ma che cosa è l’intelligenza che abbiamo paragonato all’aria che avvolge e compenetra la terra? Se l’intelligenza è in tutte le cose e nell’Uomo, essa è in tutto l’universo; vi è, quindi, una Intelligenza propria a tutte le cose e all’uomo e una Intelligenza Universale.
Ma che cosa è l’INTELLIGENZA?
E’ una qualità, è uno spirito della Natura che partendo dal generale si caratterizza per ogni cosa dandole la ragione della propria vita, intendendo per vita di una cosa l’assolvimento della funzione propria alla cosa. Intelligenza, da intelligere, vuol dire leggere dentro, scrutare dentro; può voler dire anche, da intus ligo, legare o legarsi con l’interno, l’interiore, sia il proprio interiore per conoscere se stesso sia gli altri interiori, di un albero, di un cristallo, di una rosa, di un cane, di un altro uomo per conoscere la loro essenza e la ragione della loro vita. Ogni cellula, ogni atomo ha una propria intelligenza come ha una propria impalcatura e una propria composizione organica. La cellula epiteliale ha l’intelligenza di una cellula di rivestimento, di protezione del corpo; quella cerebrale ne ha invece una nervosa, sensitiva. Le intelligenze delle cellule di un organo sono analoghe e l’insieme ci dà l’intelligenza dell’organo; l’insieme delle intelligenze dei vari organi ci dà l’intelligenza di un organismo che se animale si limita a un’intelligenza animale fisica, che sfocia poi nell’istinto che è l’impulso alla sua funzione e la difesa della sua esistenza.
Per l’uomo, oltre l’intelligenza fisica animale e all’istinto, vi è un’intelligenza diversa, superiore, propria alla sua essenza di Uomo che, oltre all’istinto della conservazione e la difesa della vita animale in basso, si manifesta con il pensiero, l’idea e si esteriorizza con la parola (creatrice o distruttrice) in alto, su un altro piano. Quale piano? Il piano universale ove è la prima sostanza intelligente universale dalla quale scaturiscono tutte le forme delle cose invisibili e visibili.
L’intelligenza delle cose fenomeniche, terrestri è la conoscenza di ciò che appare, è la conoscenza degli effetti di una causa; l’intelligenza delle cose divine è l’illuminazione della luce divina e cioè la conoscenza del mondo delle cause, ossia la conoscenza della legge da cui scaturisce il mondo fenomenico o mondo degli effetti. Per avere quest’ultima occorre essere "puro di mente e di cuore, intendere e non fraintendere, avere l’umiltà di sapersi ignorante e la virtù di prescindere dalla sorda sensitività della vita terrestre per sentire l’alito dello Spirito fecondo ove la voce della Bestia non ci seduce. Spazzare le passioni, le concupiscenze, la superbia, l’orgoglio; mondarsi dalle voluttà delle cose temporanee e avere sete di verità eterna (Kremmerz)".
Le sensazioni esterne, luce, calore, elettricità, suono, scariche di fluido, determinano idee il cui lavorio si ripercuote per la sensibilità periferica e ottica sullo spirito e lo aggrava e lo ubriaca nello stesso modo che avviene tra le vivande e lo stomaco. Se uno stomaco è stracarico di cibo, le sue funzioni sono arrestate o insufficienti. Così le ripercussioni delle sensazioni esterne sullo spirito umano possono giungere perfino a paralizzare, cioè a impedire la vita, quindi lo sviluppo e quindi la manifestazione della intelligenza. Le percezioni spirituali, ossia intelligenti, dei coloni nei campi, lontani dai centri di popolazione, sono sviluppate istintivamente e naturalmente. Il silenzio dell’ambiente per lo spirito e quindi per le facoltà intellettive proprie ad esso è quasi un’astinenza dai cibi indigesti per lo stomaco. Alle sensazioni di origine esterna bisogna aggiungere quelle per ripercussione. Per esempio, una parola di un vicino risveglia un’idea o una sensazione e lo stesso fa la tua parola che è la traduzione di un’idea concepita, proiettata nello spirito di chi ascolta che riafferra la concezione fluidica che accompagna l’idea proiettata (Kremmerz).
Quando la purificazione è ottenuta, le percezioni intellettuali (intelligenza) arrivano. Sono bagliori indistinti, poi lampi fugaci, poi idee luminose. "Se nelle morse dei vocaboli umani tu tenti suggellare i barlumi della prima luce intellettuale inafferrabili avrai perduto tempo; concretando e proiettando con la parola la tua percezione tu ne avrai tradita la natura, avrai voluto umanare ciò che è ultraumano e divino e che solo ai migliori si fa sentire e, come sacrilego, perderai la ragione della luce (Kremmerz)".
Lo stato del Salvatore, del Cristo, è uno stato accessibile a ogni animo umano; agendo di concerto assoluto con il principio provvidenziale e lo spirito umano tende alla reintegrazione con l’intelligenza divina; le nature extraumane non parlano e in via di reintegrarsi non bisogna parlare (Kremmerz). L’intelligenza si libera quando diminuisce la pressione della materia che grava; ciò si può ottenere non aggravando il fisico (stomaco) o esaltando alcune sensazioni (musica, arte, poesia, oratoria, pittura, filosofia, letture) o neutralizzando il fisico (alcol, sostanze chimiche, tabacco, amore). I sensi devono e possono essere utilizzati attraverso il godimento razionale che producono, come un mezzo utile allo sviluppo delle facoltà intellettive o come lo stimolo alla loro manifestazione; sono, cioè, gli strumenti dell’intelligenza; ma esasperati o contratti e soppressi producono squilibrio che è dannoso alla manifestazione e allo sviluppo dell’intelligenza. Questo vale anche per il rapporto sessuale.
L’intelligenza ci porta alla conoscenza e coscienza delle cose e degli uomini, come alla conoscenza e coscienza di noi stessi e, da noi stessi, alla conoscenza e coscienza dell’Universo, abbandonando i piani inferiori ed elevandosi a quelli superiori (mente universale). L’uomo che ha sviluppato al massimo grado la sua intelligenza, liberandola, e la sua coscienza si emancipa gradualmente dalle necessità del mondo che lo circonda e diviene il creatore di se stesso e di quanto gli è attorno. La meta, quindi, dell’uomo è di pervenire a uno stato continuo di intelligenza e coscienza, l’intelligenza sviluppandosi da una emancipazione e la coscienza dalla intelligenza.
L’intelligenza ci fa capire la relatività degli uomini e delle cose e nel moto vorticoso da cui proviene e da cui è formata, dal più lento al più rapido, si manifesta la minore o maggiore facoltà o proprietà di comprensione e di coscienza fino alla più sublime conoscenza dei piani mercuriali superiori e, al limite, del solare inferiore nel quale si intravede il contatto con i dodici saggissimi e venerandi vecchi maestri del Collegio Operante (le primarie applicazioni, gli eccelsi occhi di Luce della PRIMA LEGGE OPERANTE: DIO).
II
"L’intelligenza, o stato ermetico, è uno stato di luce e più che immagine è una beatitudine. Questo stato non può essere espresso con la parola perché questa impedisce lo sviluppo della penetrazione intellettiva per la quale anche gli ideogrammi più semplici sono un lusso prevaricante; una biblioteca di mille volumi non vale un atomo della materia pregiata dell’Oceano immenso di luce (Kremmerz)". L’intelligenza, o spirito di luce dell’intelletto, è specifica per ogni uomo, per cui si dice che Tizio è più intelligente di Caio e Caio più di Sempronio. E ciò perché essa è ostacolata o modificata e trasformata dall’eredità fisica proveniente dai genitori e, ancestralmente, dalla origine e discendenza dell’uomo e dalla sua evoluzione fisica (ontogenesi e filogenesi). Inoltre, è influenzata dal periodo di nascita e dai tempi, dai climi (accidentalità astrologiche e climatiche). Moltissima importanza poi ha su di essa per il manifestarsi, per esplodere ed espandersi l’educazione del bambino e del fanciullo costretto, dapprima, dalle pastoie delle convenzioni familiari e poi da quelle scolastiche, sociali, morali e religiose. E notevole rilievo ha la Volontà, che è derivazione dell’intelligenza nella espressione della sua potenza, ed ancora le circostanze fenomeniche dell’ambiente ove agisce, si sviluppa e opera, che costituiscono tanti ostacoli che l’individuo vince dapprima con la legge dell’acclimatazione, della concessione, dell’adattamento e successivamente supera – e deve superare – con l’atto eroico della ribellione e della presa di possesso, cosciente, di se stesso sulla natura (cose e uomini) che lo circonda. La perseveranza in questo atto eroico lo conduce alla liberazione, al superamento della nuvolaglia che gli intorbida la visione, e all’accrescimento dell’intelligenza.
Considerazioni e riflessioni
Tutte le cose furono fatte per mezzo di lui (intelligenza, corpo mercuriale, cristo) emanazione del corpo solare (Padre). E il mondo per mezzo di lui fu fatto, ma il mondo non lo conobbe. E si è espanso nel lunare e nel saturno, incarnandosi. Il corpo solare, solo, non si manifesta, non appare. Questo concetto si esprime con la dottrina del quaternario: il corpo solare rivela la sua presenza e la sua pienezza con il corpo mercuriale, intelligenza consolatrice e adiuvante anche quando non appare e non si ha la coscienza della sua esistenza. L’intelligenza (corpo mercuriale) permea di sé tutte le cose e si identifica nel suo aspetto esterno e nella sua apparenza fisica con le cose e con gli esseri (le cose sono per la sua presenza). Il corpo è l’espressione di una storia e di una funzione; attraverso l’incarnazione si conferma la storia e si assolve la funzione (io storico e funzione dell’individuo). Ogni evento anteriore è stato ordinato dal corpo solare (Prima Virtù, Dio Padre) che sta prima della nascita del corpo mercuriale (Seconda persona della Trinità, Figlio, Cristo) e lo dispone in modo che tutto ciò che viene si ordina per adesione o per resistenza alla discesa nel corpo saturniano. Tra l’esistenza del corpo solare e l’espansione e l’abitazione nel saturno sta il mistero dell’incarnazione; la tenda del Logos, la sacra tenda del corpo solare (Dio, Jod) in mezzo agli uomini, fra noi è l’uomo, il tempio del quale si disse ai Farisei "disfate questo tempio e in tre giorni lo rimetterò in piedi", ossia in tre tempi o cicli, con tre corpi: mercuriale, lunare e saturniano.
Nel silenzio, nel buio, a metà del corso della notte, l’Onnipotente Parola, espressione dell’Idea, nata dall’Intelligenza, il Verbo, si slancia dal cielo, dal celato, dal nascosto, dal suo trono regale per discendere a generare gli effetti (Eterno, Potente e sempre Efficace Alzobar). Le grandi realtà maturano dal silenzio; non nel chiasso, nel lusso degli avvenimenti esterni, ma nella chiarezza della vista interiore, nel cauto procedimento della decisione, nel sacrificio nascosto e nell’abnegazione; nel TOCCO DELL’AMORE lo Spirito libero è chiamato all’azione e il grembo, la matrice delle forme, è fecondato per l’opera. Le forze che non fanno strepito sono quelle che realmente valgono. Così la Prima Virtù entra e si manifesta nella Storia. Così la vivida Luce dell’intelligenza, nella pienezza della sua coscienza, scendendo sulla matrice (la Maria) adombrerà la potenza della Prima Virtù e manifesterà il suo rapporto con il mondo. E lo manifesterà non vivendo sopra di esso dopo averlo creato, statico, immobile, immutabile, pienamente beato di se stesso e in se stesso, lasciando all’Universo di seguire il suo corso fissato una volta per sempre, ma come Causa Creatrice, Germe, da cui tutto procede, come potenza formativa che tutto investe della sua operazione, come significato che in tutto si esprime. Non, quindi, appartato in trascendente impassibilità, ma come ragione ultima di ogni cosa. Queste cosa fa l’AMORE!
Nell’Uomo questa Luce, questo Spirito di Luce si manifesta con l’intelligenza e questa con il pensiero (IDEA) che si esprime con la parola. Non esiste al mondo una forza capace di arrestare il pensiero umano una volta impegnatosi in una qualsiasi direzione.
La maggiore scoperta dell’Uomo è quella che un gran numero di intelligenze abbiano la possibilità di associarsi in un unico organismo più complicato e anche più centralizzato per la ricerca. Se, poi, le intelligenze invece che in gran numero sono in piccolo numero ma sublimate e sintonizzate, si costituisce una forza capace di dare una nuova fisionomia all’umana società e alla vita. Niente resiste nell’Universo al fervore sincronizzato e sintonizzato di menti sufficientemente preparate e riunite. Che cosa si può ottenere con l’intelligenza? Tutto! Fino alla vitalizzazione della materia per costruzione nuova di molecole nuove, trasformate e accresciute; trasformazione dell’organismo umano per mezzo di ormoni (processo alchemico). Controllo dei sessi e delle eredità e trasformazione delle entità psichiche e animiche influendo sui geni (DNA e cromosomi). Equilibrio e compenso delle passioni e sensazioni scoprendo e modificando le forze in azione. Sondaggio nella zona abissale dell’uomo per il controllo e la trasformazione delle potenze, degli affetti, per il gioco dei compensi fino a giungere a un livellamento della materia animica. Si potrebbero così ottenere effetti voluti e predisposti sulla materia uomo e sulla materia che ci circonda. Tutto questo in un gioco cosciente e intelligente di copulazione di idee (germi di azioni ed effetti) fino a passare poi dalla generazione alla CREAZIONE per TRANSUSTANZIAZIONE della Materia animica della umanità in toto in una traslazione morale (trasferimento di costume, di funzione, di uso dal piano abituale ad altro piano) delle anime.
Per l’Uomo cosciente e intelligente il lavoro non può e non deve consistere in altro che ottenere la integrazione completa di se stesso biologicamente, animicamente e spiritualmente nei suoi tre corpi (saturniano, lunare e mercuriale) per passare da genio a eone e a nume in terra, in questa terra, in vita, in questa vita, nella propria e attuale fase della sua personalità.