La scienza ermetica
L’insegnamento ermetico contiene il metodo di realizzazione cosciente dell’obbiettivo dell’umanità, ma per sapere come vi si arriva è necessario studiare, praticare, evolversi e conquistare attivamente la scienza racchiusa nella dottrina tramandataci nei simboli religiosi e mitologici. Le dottrine religiose che per millenni guidarono l’umanità non sono dunque da rigettarsi come frutto di superstizioni ormai superate, semplici oggetti di studi storici, morali e psicologici, poiché esse sono portatrici di verità ancora nascoste ai moderni pregiudizi scientifici. Invece di opporre la religione alla scienza è possibile, attraverso lo studio del simbolismo delle antiche tradizioni, trasformare i dati religiosi e dogmatici in dati scientifici da integrare all’esperienza vissuta e applicarli all’evoluzione dell’umanità.
Questa è la via unica che indica l’ermetismo nel quale si fondono e si integrano in un’unica scienza tutti i punti di vista del pensiero umano, religiosi, scientifici, filosofici e sociali. Lo studio della filosofia ermetica dà infatti, in primo luogo, la conoscenza delle leggi che compongono l’uomo e la natura che lo circonda con la quale egli forma un’unità di scambi energetici, materiali e animici. In secondo luogo, conquistata la scienza, essa dà all’uomo la chiave pratica dell’arte di trasformare se stesso attraverso l’azione.
L’insegnamento dato nelle accademie si fonda sui seguenti concetti che l’iscritto svilupperà prima teoricamente poi praticamente:
1) Evidenziare che l’essere umano sta sviluppando, attraverso l’evoluzione, un altro senso e organo interiore, il quale già da tempo ha richiamato l’attenzione di molti scienziati che studiano i fenomeni paranormali prodotti da individui che possiedono facoltà speciali e poco conosciute, ma che possono essere sviluppate con determinate pratiche poiché esistono in germe in ogni individuo.
2) Spiegare quali siano le origini di questi fenomeni.
3) Spiegare in quale modo queste forze si possono liberare e depurare da tante inibizioni e preconcetti che ci sono stati tramandati e quale sia il modo di utilizzarle per il miglioramento dell’umanità.
4) Farne constatare l’esistenza attraverso delle pratiche.
5) Spiegare quali siano la causa e il fine di esse:
- la causa risiede nell’organismo umano;
- il fine è quel concetto di valore che solo può dare l’impulso e la direzione potente per il raggiungimento dell’obbiettivo.
6) Divenire coscienti e applicarle per un fine terapeutico e altruistico.
In altri termini: per mettere in evidenza queste facoltà occorre che lo studioso di ermetismo compia determinate operazioni (riti) applicandole all’inizio con un atto di fede, poiché ancora non sa se tali facoltà esistono realmente, né conosce la formula scientifica che gli spieghi quali siano le forze che col rito egli va a mettere in movimento. Applicando il rito egli comincerà ad avere delle dimostrazioni attraverso i risultati di carattere terapeutico, ciò che gli permetterà di affermare che tali forze esistono e che non si tratta di religione ma di scienza e di tecnica. Di conseguenza non gli basterà più di fare il rito solo per provocare i fenomeni ma sentirà la necessità di capirne le leggi causali, uscendo in tal modo dal campo mistico-religioso per entrare in quello della Scienza.
Nello stesso tempo applicandosi con tenacia, coraggio e perseveranza, l’individuo constaterà che egli stesso insensibilmente si modifica poiché per creare il fenomeno terapeutico deve porsi in stato di esteriorizzazione di bene e di amore, ciò che si concretizza in una reale forma mentale e animica trasformante lui stesso e l’ambiente che lo circonda, fino a portarlo gradualmente a scoprire la Verità che è la Grande Legge che permea tutto l’Universo. Questo è il risultato di leggi presentate sotto una forma che può parere mistica e religiosa – i riti – e che perciò, pure essendo spiegate nell’opera del Kremmerz, non si comprendono fino quando non si sia entrati in quell’ordine di idee scientifiche liberanti l’individuo da tutti i preconcetti: le superstizioni e le menzogne che oscurano l’intelligenza.
A cura della C.E.U.R.